Romanzi del superuomo

I romanzi frutto della fase del superuomo sono: Il Trionfo della Morte, Le vergini delle rocce, Il fuoco, Forse che sì forse che no. In questi romanzi D’Annunzio e i suoi alter-ego non riescono mai a realizzarsi come eroi e ciò è anche testimoniato dal fatto che l’autore non riesca mai a concludere i cicli narrativi iniziati, che nella loro conclusione avrebbero proprio visto l’evolversi dei vari personaggi e il raggiungimento delle loro mete.

Trionfo della Morte

Il primo in ordine cronologico è Il Trionfo della Morte, che rappresenta, però, ancora una fase di transizione. Il protagonista, Giorgio Aurispa, è di fatto un’esteta. Egli è travagliato da una malattia interiore, acuita dal ritorno in famiglia, che gli fa rivivere il conflitto col padre. Per migliorare le sue condizioni si ritira, insieme alla sua donna, Ippolita Sanzio, in un villaggio abruzzese. Da quel mondo primitivo, Giorgio è però disgustato e respinto. A peggiorare la situazione ci sono le avverse forze oscure, manifestate nella sua donna. La soluzione finale è il suicidio. Questo atto può essere visto simbolicamente con la definitiva morte dell’esteta in d’Annunzio

Vergini delle rocce

Il successivo romanzo, Le vergini delle rocce , nome ripreso dal famoso quadro di Leonardo da Vinci (foto sotto), segna una svolta radicale, tanto che è definito il manifesto politico del superuomo. In esso vengono espresse le nuove teorie aristocratiche, reazionarie e imperialistiche di d’Annunzio. L’eroe del romanzo è Claudio Cantelmo,che va alla ricerca di una donna con la quale generare il futuro superuomo. Egli deve fare la scelta tra tre donne, appartenenti a un famiglia nobile in decadenza. La più forte e maestosa delle tre, Anatolia, però, non può seguire Claudio, perciò egli è sopraffatto dal fascino perverso di Violante, immagine della donna fatale. E’ evidente come la decadenza e la morte esercitano sugli eroi dannunziani un irresistibile attrazione.

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La vergine delle Rocce, Leonardo da Vinci

Il fuoco

Il fuoco, poi, si propone come il manifesto artistico del superuomo: l’eroe, Stelio Effrena, medita una grande opera artistica. Gli si oppongono però forze oscure che prendono corpo in una donna, Foscarina Perdita. Ella incarna l’attrazione dannunziana per la morte, tramite il suo amore possessivo, che ostacola la costruzione della sua opera. Al disfacimento allude anche lo scenario, la decadente città di Venezia. Il romanzo termina con Foscarina che lascerà solo Stelio, che, comunque, non porterà a termine l’opera.
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Forse che sì forse che no

L’ultimo dei romanzi del superuomo, Forse che sì forse che no, presenta una tema nuovo: l’esaltazione della macchina, simbolo della realtà moderna. Il protagonista, Paolo Tarsis, realizza il suo sogno di volare. E’ ovviamente presente la figura della donna nemica, che in questo caso è Isabella Inghirami. Anche qui l’eroe sembra dover soccombere all’influenza negativa della donna, che durante un volo rischia la morte, evitata solo grazie al compimento di una vera e propria impresa.