L’esordio

L’esordio del giovane d’Annunzio avviene sotto il segno di due scrittori: Carducci e Verga. Infatti, le prime due raccolte liriche, Primo Vere e Canto Novo, si rifanno a Carducci. La prima opera letteraria, la raccolta di novelle Terra Vergine, invece, è influenzata dal Verga verista.

Primo Vere è la prima raccolta di liriche, pubblicata quando l’autore era appena sedicenne. Innanzitutto, l’opera è interessante per la strategia promozionale allestita dall’autore stesso che diffonde in contemporanea con l’uscita della sua creazione la notizia di una sua precocissima morte a causa di un incidente a cavallo. Ciò dimostra come, anche se ancora in piena adolescenza, d’Annunzio conoscesse già i meccanismi della pubblicità e del sistema economico del tempo.

Canto Novo riprende da Carducci la metrica barbara e porta all’estremo il tema della fusione tra io e natura.Compare anche il vitalismo esasperato, che mostra fin da subito, da contrapporsi al fascino della morte

esordio d'annunzio

Per Terra Vergine, invece, il poeta verista non è così influente. Di Verga c’è solo il rimando alla propria terra d’origine, le campagne abruzzesi per D’Annunzio. L’opera presenta l’intromissione del narratore e il mondo descritto è idilliaco, non problematico; questo va contro le regole verghiane. Fin dall’esordio, quindi, il giovane d’Annunzio presenta una propria personalità e sopratutto aspetti del Decadentismo Italiano del quale diverrà uno dei portavoce.