Le Laudi e il Teatro

L’approdo all’ideologia superomistica coincide con la progettazione di vaste e ambiziose costruzioni letterarie; nel campo della lirica vuole affidare il sommario della sua visione a sette libri, le Laudi del cielo del mare della terra e degli eroi. Nel 1903 vengono terminati e pubblicati i primi tre, Maia, Elettra e Alcyone. Ma anche questa costruzione rimane incompiuta, infatti dopo la morte vengono pubblicate Merope e Asterope, e gli ultimi due libri pur annunciati, non vennero mai scritti.

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Romanzi del superuomo

I romanzi frutto della fase del superuomo sono: Il Trionfo della Morte, Le vergini delle rocce, Il fuoco, Forse che sì forse che no. In questi romanzi D’Annunzio e i suoi alter-ego non riescono mai a realizzarsi come eroi e ciò è anche testimoniato dal fatto che l’autore non riesca mai a concludere i cicli narrativi iniziati, che nella loro conclusione avrebbero proprio visto l’evolversi dei vari personaggi e il raggiungimento delle loro mete.

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Il superuomo dannunziano e Nietzsche

La lettura di Nietzsche permette al d’Annunzio in crisi di approdare ad un’altra fase della suo poetica, quella del superuomo dannunziano. Egli coglie alcuni aspetti del pensiero del filosofo tedesco: il rifiuto della borghesia e dei suoi principi; l’esaltazione dello spirito dionisiaco (energico vitalismo); il rifiuto dell’etica della pietà e dell’altruismo; l’esaltazione dell’affermazione di sé; il mito dell’oltreuomo. Questi valori sono deviati dal poeta in direzione decisamente antiborghese, aristocratica, reazionaria e imperialistica.

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Fase della bontà

La crisi dell’estetismo approda a una soluzione alternativa. Gli succede infatti un periodo di incerte sperimentazioni riconosciuta come fase della bontà. In questo periodo d’Annunzio subisce l’influenza del romanzo russo. Gli scritti che nascono da questa fase sono: Giovanni Episcopo, l’Innocente e il Poema Paradisiaco. I primi due sono romanzi mentre il terzo è una raccolta poetica.

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Fase dell’estetismo

Dagli anni Ottanta d’Annunzio rivela l’influenza dei poeti decadenti francesi ed inglesi. Opere come l’Intermezzo di rime, Isaotta Guttaduro e la Chimera presentano temi come la sensualità perversa, compendiata nell’immagine della donna fatale. E’ questa la fase dell’estetismo dannunziano. Ovviamente il capolavoro di questo periodo è Il Piacere.

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